INOLTRE QUEL GIORNO IL CIELO DI PARIGI ERA PIENO DI SCIE CHIMICHE
Spunta un video dell'irruzione all'Iper Kosher di Parigi. La tesi del sito è che i poliziotti non hanno provato ad arrestarlo, ma lo hanno ucciso apposta perché i morti non rivelano i complotti di cui fanno parte.
Nel video si vede il terrorista che corre verso gli agenti con le mani giunte sul davanti.
I commentatori non si convincono di quelle mani giunte, e nel giro di una decina di commenti la sentenza è unanime e definitiva: era già ammanettato. Correva verso gli agenti con le manette ai polsi.
Poi uno azzarda l'impossibile: ...a meno che non avesse una pistola in pugno.
E fra la delusione generale, il dibattito si spegne, senza nemmeno un ah, be'- sì be'.
Il danno prodotto dai complottisti militanti su facebook consiste nella narcotizzazione dell'opinione pubblica. Quando poi ci troveremo davanti a un complotto vero - ce ne sono, e non pochi - lo sprezzeremo con una risata.

Roberto Alajmo | 15/01/2015
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