REMIX: IL PIACERE DELLA TERZA ORA
Chiesero una volta a un saggio quale fosse la sua definizione di piacere.
Rispose: a scuola, indossare delle calze di lana molto strette e resistere fino alla terza ora. Dopodiché chinarsi sul banco, abbassare le calze e grattarsi furiosamente i polpacci.
Una definizione che resiste nel tempo, molto oltre gli anni della scuola, e codifica il massimo piacere come pura e semplice cessazione del dolore.
Così è la vita: un susseguirsi di contrarietà da accettare con spirito di sopportazione.
Limportante, quando arriva il momento, è non rinunziare mai ad abbassare le calze e grattarsi furiosamente i polpacci.