LA DONNA CHE SAPEVA TROPPO (DI TE)
Buona norma vorrebbe che prima l'intervistatore almeno si informasse. Si documentasse. Cercasse di sapere il possibile sulla persona che si troverà davanti. E invece stavolta succede l'esatto contrario. Tu non sai niente della persona che devi intervistare. Lei è solo un nome sulla targhetta che tiene sul petto. Un nome e basta. Viceversa è lei a sapere tutto di te. Sa cose che nemmeno tu sai di te stesso. Di te, per fortuna, in senso ampio. Di te come categoria umana. Perché tu, prima ancora che intervistatore, sei cliente. Cliente d'albergo. E lei è la governante. Lei è quella che rimette a posto la tua stanza mentre stai visitando la città o partecipi agli incontri di lavoro; lei sa se ti sei pulito le scarpe con l'asciugamano; se hai rubato i campioncini di sapone; se la notte scorsa ti sei masturbato; se ti sei portato in camera una signorina senza registrarla, sperando di farla franca. Lei lo sa. Lei viene a sapere tutto. Lei viene a sapere sempre. Lei, la governante, si chiama Mari. Lavora in uno dei migliori alberghi di Barcellona, che è una delle migliori città del mondo. Di sicuro una delle più scafate e tolleranti. Mari è come Barcellona. Ha l'aria di una che ne ha viste troppe nella vita per farsi ancora sorprendere da qualcosa. Se le domandi da quanto tempo fa questo mestiere lei risponde: da quando avevo diciotto anni; e se ti aspetti che aggiunga quanti ne ha ora puoi stare fresco. Ti basti sapere che ne ha abbastanza da saper riconoscere la nazionalità di un cliente dando appena uno sguardo a come ha lasciato le sue cose nella stanza. Se si tratta di un italiano, anche prima di aprire la porta, visto che li riconosce dal tono della voce. Dice che parlano a voce più alta persino degli spagnoli. È difficile fare breccia nella sfera di confidenza di una governante, e di Mari in modo particolare. Vuole avere la certezza dell'anonimato, vuole l'approvazione del direttore dell'albergo, e anche così non si lascia andare del tutto. Quando le domandi una storia lei sorride e ne tira fuori una quantità, ma la sensazione è che sia disposta a raccontare solo la minima parte di quelle che conosce, solo quelle che le conviene raccontare. Ti racconta di quando aprendo la porta per rifare la stanza ha trovato un ragazzo morto. Suicidio. Aveva prenotato con la sua fidanzata per uccidersi assieme a lei, ma la ragazza ci aveva ripensato, non era venuta all'appuntamento, e lui si era ammazzato lo stesso. Succede più spesso di quanto si possa immaginare, specialmente negli alberghi di lusso. Gente che ha deciso di smetterla con la vita, non vuole arrecare disturbo a parenti e vicini, e allora decide di regalarsi un'ultima notte nell'albergo più lussuoso che trova a portata di mano. Tanto poi sa che andrà via senza pagare. In questi casi la governante bussa, ripassa, ribussa. Finché dopo un po' apre col passepartout, e trova il cliente lì, anche se se n'è già andato. Ovviamente la direzione dell'hotel non ha interesse che se ne parli più di tanto, e la notizia viene messa a tacere. Purché non diventi una abitudine. Questo è il lato tragico del mestiere, ma sono i risvolti umoristici a riempire buona parte della giornata di una governante. Mari, per esempio, sulla base dello stato della camera, sa sempre se un cliente è riuscito a imbucare qualcuno in camera senza passare dalla reception. In questo caso gli alberghi spagnoli sono più liberali: ti vendono la camera per una notte, ti chiedono un solo documento, e chi ti ci porti non sono affari loro. In ogni caso: entrando in una camera, a colpo d'occhio Mari sostiene di sapere se quella che ci ha dormito è una coppia sposata o una coppia adulterina. Se sono omosessuali. Se lo hanno fatto o se non lo hanno fatto, e come lo hanno fatto. Mari sostiene addirittura di sapere se si amano, quanto si amano, sulla base dello stato in cui al mattino le lasciano il letto. Altro che tarocchi e fondi del caffè: la governante è in grado di leggere il destino leggendolo sul grado di stropicciamento delle tue lenzuola. C'è stata una volta in cui una coppia di innamorati particolarmente ricchi ed eccentrici ha prenotato la migliore suite dell'albergo chiedendo espressamente che venisse riempita di fiori. Fiori dappertutto e petali di rosa sul pavimento. Vennero accontentati, fu proprio Mari ad allestire la suite. Lo fece derogando per una volta alla sua indifferenza professionale. Tutti quei fiori la fecero commuovere, quasi. Li guardò con tenerezza, quando i due innamorati si chiusero in camera, e ancora quando l'indomani li vide andare via abbracciati, serafici. Poi entrò nella suite e trovò quelle che sembravano le rovine di una battaglia: sangue sulle pareti, vasi rotti, una porta sfondata a calci, lo specchio del bagno fracassato. Coppie a parte, nella classificazione del genere umano messa a punto da Mari nel corso della sua attività, una categoria a sé stante è rappresentata dagli uomini soli. Di solito viaggiano per lavoro e cercano di farsi compagnia come possono. Per la maggior parte di loro l'albergo è una zona franca dove ogni scatenamento è consentito. Negli anni a Mari è capitato di imbattersi in una decina di bambole gonfiabili, un centinaio di cazzi finti, diverse migliaia di preservativi usati e un numero incalcolabile di riviste pornografiche più o meno ben nascoste. Il posto dove più spesso il maschio adulto nasconde le riviste pornografiche è sotto il materasso, seguito subito dopo dalla sommità dell'armadio. Che sono poi i primi posti dove la governante va a guardare, scopre e rimette a posto. Mari non giudica, non è compito suo. Si limita a prendere atto. Ma se le riviste sono nascoste e i preservativi non vengono lasciati sulla moquette significa che il cliente ha almeno pudore e consapevolezza dell'esistenza di qualcuno che quando lui esce si occuperà di sistemare la stanza. Cosa che nella maggioranza dei casi non avviene. La maggior parte dei clienti crede inconsciamente che la stanza si rimetta a posto da sola. A meno che le operazioni di pulizia l'abbiano lasciato insoddisfatto, o addirittura che dalla stanza gli venga a mancare qualcosa. In questo caso protesterà con la direzione, e la direzione gli esprimerà tutto il suo rammarico perché mai come in albergo il cliente ha sempre ragione. Che poi la governante venga punita o addirittura licenziata è un discorso diverso, perché chi gestisce l'albergo sa che quando il cliente ritrova ciò che aveva perso non è altrettanto sollecito nel ritirare la denuncia e scusarsi. A Mari è capitato un greco che una volta, per contrattare uno sconto sul prezzo della camera, aveva messo una cicca nel posacenere, dopo la pulizia, accusandola di aver fatto male il suo lavoro. E poi rubano. Rubano le più svariate cose. Rubano dalla camera e dal carrello delle cameriere, quando ne incrociano uno in corridoio. Si va dalla boccettina di bagnoschiuma, all'asciugamani, fino ai quadri ritagliati con una lametta e messi in valigia. Nell'albergo di Mari una volta un cliente trovò modo di smontare la cassaforte e portarsela a casa. Sul minibar c'è poco da dire, perché negli alberghi di lusso ci si fida della dichiarazione del cliente: se lui dice di non aver bevuto niente, niente gli addebitano sul conto. Ma non per questo i clienti smettono di provarci col trucco di svuotare le bottigliette di vodka e riempirle d'acqua. E il whisky, con quel color giallino? A cosa somiglia? Mari ha visto anche questo. Ha visto cose, Mari, che noi mortali non possiamo nemmeno immaginare. Ha visto gente che tiene per tutto l'arco della giornata il cartellino "non disturbare" dietro la porta, e poi si lamenta che la stanza non è stata rifatta. Ha visto uomini portarsi in camera figlie che non erano figlie. Ha visto una signora venire con cinque mariti diversi, ed erano tutti veri mariti. Ha visto molti clienti tocconi, quelli che chiamano con ogni pretesto, e quando la cameriera si presenta, cercano di palparla. È la categoria più insidiosa, perché bisogna declinare con gentilezza, e non sempre è facile, perché il cliente lo sa, lo sente che la ragazza è impossibilitata a difendersi. Forse è addirittura questa debolezza ad attizzarlo. Il fascino della bonne è costituito dalla combinazione di una molto presunta disponibilità e di una sottomissione che viene ritenuta naturale nella categoria. Già alla seconda chiamata però le cameriere si passano la voce presentandosi in due. In questo modo il cliente viene neutralizzato. A meno che il numero delle cameriere non serva addirittura a incoraggiarlo. È successo, e in un certo senso è comprensibile: da un certo punto di vista due sono anche meglio di una. Il cliente toccone sostiene Mari è però solo secondo nella classifica dei più stronzi. Primi assoluti risultano di gran lunga quelli che aprono la porta seminudi senza nemmeno metterci malizia. All'inizio la governante può pensare che fingano, che lo facciano apposta per provocare. Ma con l'esperienza Mari ha capito che è qualcosa di peggio: quei clienti non la vedono. Non la vedono proprio. Non prendono in considerazione la possibilità che una governante possa realmente esistere. La considerano una persona invisibile. E questo forse è davvero Mari: una persona invisibile che fa un mestiere invisibile. Ma che sa un sacco di cose su di te. Ricordatelo, la prossima volta che in albergo ti verrà voglia di fare i tuoi porci comodi.
Roberto Alajmo | 24/09/2006
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