Cronaca di uno sbarco per caso
3 settembre 2008 Allora. Stamattina A LIPARI era una mattinata come tante. Un po' mogia a dire il vero...per via del declinare dell'estate, piuttosto evidente, nonostante la calura ostentata. Non ci si abitua mai. Ogni anno dopo San Bartolo è sempre la stessa storia. Uno (una: cioè Io) si prepara pure all'esodo,alla dipartita di gruppo inderogabile...si convince che lo sa... che non deve caderci un'altra volta, nella depressione esodo turistico di massa post san Bartolomeo martire, e INVECE, ZAC- parte la coltellata di fianco malinconica, quando vedi il calo della folla che calcava e che non calca più, le solite viuzze..avresti giurato a ferragosto di volerli mandare affanc....tutti...invece ora che se ne sono andati loro, i turisti, cioè per scelta loro..allora è dura da mandar giù! Ti mancano perfino, i bastardoni! Basta -c'è da piangere. Non è il momento. DICEVO...poteva sembrare una mattinata come tante di un'estate in declino evidente, su di un 'isola minore, appena poco prima l'isolamento inevitabile in vista dell'inverno.. .e invece STAMATTINA ad un certo punto, a Marina Corta, in lontananza, AVVISTO una BARCA. ROSSA e a vela...che già di per sé il colore porta buono...e toglie le ombre del malumore. Leggo "Adriatica " -si chiama la barca in questione. poi al bar in piazzetta .. sbarca una strana truppa disomogenea di "VELISTI PER CASO" + uno SCRITTORE PREFERITO + telecamera al seguito. Una telefonata mi avverte. Li raggiungo. E la giornata cambia. Di molto. Ora il caso è stato benevolo. I venti favorevoli. Sogno o son desta? Roberto Alajmo l'avevamo salutato Il 29 all'albergo "ideale" Casajanca" (ribattezzato ostinatamente più volte "Calajanca" dallo scrittore stesso). La serata del 29 con contorno sostanzioso del mio quadro scenico intitolato, chissà come mai (per caso ): "Le ceneri di Pirandello"...già quella serata era stata un bel regalo da portare stretto e orgoglioso al dito e al cuore come ricordo intenso di quest'estate agli sgoccioli..!.. ma vedere il proprio scrittore preferito risbarcare a Lipari dopo appena 4 giorni, voi capirete, HA DELL'INCREDIBILE. Mentre la strana truppa mi dice il motivo delo sbarco e della navigazione .. CAPISCO e non capisco, con la solita mia perspicacia che NON mi contraddistingue, perché sono lì (loro) e cosa hanno intenzione di fare. Li assecondo- come si fa con i pazzi (come me!) e me li trascino a Casajanca -contenta- (giusto perché è l'albergo ideale per definizione e concetto di RA e perché è lì che ci sono i miei quadri scenici!cacchio!). La vulcanica prorprietaria Silvia, pazza senese d'origine, ci viene a prendere col pulmino e ci ritroviamo ricatapultati nelle stesse identiche atmosfere da teatro elisabettiano-eoliano di qualche sera addietro. C'erano i miei quadri. Roberto. E gli altri con una piacevole variante perché il palco è nel frattempo ritornato ad essere quello che originariamente 10 mesi l'anno è, con gran soddisfazione spirituale e corporale di tutti: una meravigliosa vasca d'acqua termale di origine vulcanica a 40 gradi. Si scialano tutti. O meglio Antonella, Stefania e Roberto si scialano in vasca. Io Silvia e il povero Vito cameraman(che è quello che per inciso lavora più di tutti!) a sudare intorno, intavolando una discussione sui cnidi. Originari fondatori di Lipari, a quanto pare. Comunque, dopo una intervista lunga a me sui miei quadri, il perché e il per come dei vulcani come simbolo di genesi creativa. Il nesso tra le ceneri dipinte (mie) e Le ceneri scritte di Ra. Intervista a Silvia proprietaria dell'albergo..granita ricca al "Tano bar "con spiluccamenti trasversali di prova..si rientra a Marina Corta dove avviene l'ntervista vera a Roberto che parla a tratti del figlio...mi viene improvvisamente una fitta al ricordo di mia figlia, appena duenne, lasciata incustodita,depositata ben oltre il tempo massimo all'asilo nido (privato). La fitta mi viene.. non al pensiero della pargoletta abbandonata da madre debosciata...ma al pensiero dei poveri proprietari dell'asilo suddetto, a cui, conoscendo l'indole indomita di mia figlia Caterina, va tutta la mia compassione e solidarietà.. devo salvarli. Accompagno la truppa simpaticissima frettolosamente verso una Marina Corta che, alle due del pomeriggio, ha raggiunto l'apice della calura emanata dai lastroni infami della pavimentazione abbagliante. Bianco accecante. Saluto ringrazio e scappo. Grazie a tutti. Roberto. Antonella, Stefania. Vito. Per aver prolungato di qualche giorno fondamentale la mia estate. Bacio a tutti. Lò