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Ho perso le parole

Urlare? No, troppo facile. Urlare, esattamente come indignarsi, è facile. Ci riescono tutti. D'altra parte, un maggior numero di commenti: a che sarebbe servito? A che servono le parole?

La questione è seria. Più che seria, oserei aggiungere. Dico solo che per intestardimento "giustizialista" su storie di droghe e carcere ho perso mia sorella nel 1989. Aveva 23 anni. Eppure, forse proprio per questo, capisco il silenzio di tanti.

E allora mi/vi chiedo: piuttosto che incazzarci, cosa possiamo fare? Escludiamo indignazione e pietà però, per favore. Che per quanto mi riguarda ne ho le palle piene, avendone letta sin troppa sui giornali nei giorni in cui questa storia era anche la "mia". Era il 1989: da allora, cosa è cambiato?

Teresa

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Daniela Vaccaro | 05/05/2010

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Davidù, però ora basta leggere. A'm' a ghiucare au palluni. >>