Io e l'Isola
Io e l’Isola. Io e l’Isola siamo sempre state bene insieme. Un amore a prima vista. Un amore di quelli che non sai perché ti fanno scoppiare il cuore, non trovi apparente e giustificato motivo, semplicemente ti fa provare emozioni che non conoscevi, ti smuove corde sconosciute e l’amore si sa, puo’ solo inaspettatamente sorprenderti. L’emozione ti nasce dentro, dagli odori che annusi, negli sguardi che cogli, nel colore del mare, nel sentirti straniero perché non sai apprezzare il linguaggio, che non capisci e che non sai interpretare. Tra te e l’altro, c’č sempre la metafora ed il teatro di mezzo e alla fine ti ritrovi con l’eterno quesito: che mi avrŕ voluto veramente dire questo qui? L’emozione ti coglie forte e aspra, nel senso di morte che percepisci nelle strade dove qualche morto ammazzato voleva affermare giustizia e nella sabbia che soffia sulle spiagge sicule del sud del sud, l’emozione ti coglie, nel bello e nel brutto, nell’incanto degli ibiscus e nel traffico impazzito e vociante, nelle carte per terra e nel colore del cielo. Ogni volta che ci torno č come se una parte di me si ricomponesse. Due mani che si ricongiungono, una parte mancante che torna al suo posto, un senso di pieno, di felice sazietŕ. Insomma io e l’Isola appattiamo. Una specie di incontro con il tutto, un incontro con il Giardino dell’ Eden e qualche girone dell’ Inferno insieme. Insomma io sull’Isola non ci vivo, sogno di viverci per un lungo tempo, ma ci sto sempre bene. Ma a’ France’ a noi che ce frega di tutto questo tuo amore per l’Isola? Ho aperto un libro, il libro, Palermo č una cipolla ,l’ho letto e ci ho trovato moltissimo, di quello che ho visto ed ho provato. Lo Scrittore (la maiuscola č d’obbligo ) ha scritto come se avesse preso in prestito i miei occhi e questo ti assicuro Roberto per me č stata una bella sorpresa. Un regalo. Un viaggio da Roma a Palermo via libro. Una delocalizzazione istantanea. Un ricongiungersi tra le mie emozioni e le tue parole oltre, ovviamente, alla scoperta di luoghi, cose, particolari, fatti ed aneddoti che non potevo conoscere. Per tutto questo: scendi subito dal cornicione, pure da quello del piano terra! I 20 dicembre fanno sempre queste botte da matti di salire sui cornicioni, poi perň ci si addormentano, ci fanno gli equilibristi, si fissano a guardare le stelle, ci mangiano un panino, ci oziano, ci sognano, e pensano, pensano, pensano… Allora, io 20 dicembre, so che i 20 dicembre la vita non possono che amarla, altro che depressione da cornicione. Tse! E’ lo scrivere č vita. Pleaseeee vai a scrivere subito!!!! E regalaci un’altra emozione. Grazie ancora.
Francesca